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fondazione panetti progetto ti accompagno io

 

Ti accompagno io

I nostri volontari accompagnano gratuitamente persone non autosufficienti negli spostamenti dal proprio domicilio verso luoghi di assistenza (cliniche, ospedali, aziende sanitarie locali, etc.) per permettere loro di accedere alle cure. Il nostro non è un mero servizio di trasporto, bensì un aiuto per tutti quelli che ne hanno bisogno; stiamo vicini alla persona dal momento in cui la prendiamo in carico, fino a quando la riportiamo a casa.

Se tu o un tuo familiare avete bisogno del nostro aiuto contattaci scrivendo tramite il form in basso

Da quest’anno per il progetto disponiamo di una nuova vettura regalata da un nostro sostenitore, come segno di riconoscenza per quanto abbiamo fatto per la sua famiglia e per far sì che la Fondazione possa aiutare sempre più persone. Non finiremo mai di ringraziare a nome nostro e dei nostri assistiti questo sostenitore per la sua splendida sensibilità.

Se puoi, aiutaci anche tu ad estendere il servizio coprendo le spese del nostro progetto:  benzina, ricambi auto, assicurazione al parchimetro.

Donando un piccolo contributo potrai sostenere l’accompagno di una nonna, di un minore o di un adulto in difficoltà!

Come il progetto “Ti accompagno io” ha cambiato il mio quotidiano.
Di Sonia C.

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“Nella vita spesso ci chiediamo perché a noi, dove sono le persone care, qual è il senso…
Io ovviamente non ho una risposta, anzi faccio proprio parte di quel coro di voci: a volte assordante, a volte desolatamente solo.
Posso però dire una cosa: aldilà di tutto questo esiste un esercito di estranei, ai quali ogni giorno mi fido e mi affido, senza di loro io non sarei qui.
Uno degli aspetti della cura che praticamente sempre non viene considerato è la logistica, perchè per curarsi bisogna recarsi al luogo di cura. Ragionamento abbastanza logico e lineare, che però non tiene conto di una ovvietà, sono paraplegica e in attesa da oltre un’anno per la visita medica che sarà solo l’inizio dell’iter che mi porterà finalmente a riavere la patente e a Dio piacendo un po’ più di autonomia.
All’inizio gli amici e qualche volta i parenti sono tutti ben disposti ad accompagnarti, però la paraplegia e malattia pigra e capricciosa che richiede le attenzioni di molti medici, fisioterapisti, fisiatri in molti ospedali diversi.
Spoiler: Dalla paraplegia non si guarisce, io non tornerò più quella di prima.
Però per essere nella forma più sana possibile ho bisogno di questo numero immane di cure, in continuazione, senza sosta.
Un sabato pomeriggio tra una macedonia e un panino, parlo con un compagno di volontariato e lui con estrema disinvoltura mi dice che chiederà in giro.
Pochi giorni dopo, mi chiama una vocina allegra, gentile è Maria Teresa della Fondazione Emanuela Panetti, si informa su di me e sulle mie esigenze, io un po’ mi vergogno di fronte alla mole inesauribile di
tutti i miei spostamenti, ma lei sempre garbata mi aiuta sempre.
Maria Teresa grazie alla sua Fondazione Emanuela Panetti è il sollievo di una enorme preoccupazione di cui non mi devo occupare, perchè ad ogni data, so che lei farà di tutto per aiutarmi.
Quindi mi sento ancora una volta di ringraziare infinitamente Maria Teresa e i volontari, che con la loro gentilezza e inesauribile disponibilità mi danno ogni volta la possibilità di curarmi al meglio delle cure che il Sistema Nazionale della Sanità mette a disposizione e di non sentirmi un peso per nessuno.”

La testimonianza della  nostra volontaria Carmelina:

“La Fondazione Emanuela Panetti si prende cura delle persone ammalate e indigenti, offrendo una risposta concreta alla loro richiesta di aiuto con ogni risorsa a sua disposizione. Ho avuto così modo di entrare nella dimensione di povertà e di solitudine in cui sono precipitati molti anziani negli anni in cui si è più fragili e indifesi, mi colpisce sempre la dignità con cui sopportano le privazioni di questa inaspettata condizione. Svolgo per loro piccoli servizi come accompagnarli a fare una visita in ospedale o portare la spesa e dei medicinali a casa; si crea lentamente un clima di fiducia che ci fa sentire più familiari e quando siamo insieme è bellissimo sentirli raccontare le storie legate al tempo e ai luoghi della loro giovinezza, di un mondo diverso di cui loro sono i testimoni più veri. Sono l’essenza della nostra società, ora hanno solo bisogno di qualche piccolo sostegno e di un po’ di compagnia per non sentirsi dimenticati, è importante che abbiano qualcuno a cui rivolgersi e la nostra Fondazione si mette a loro disposizione per aiutarli a fronteggiare qualche problema pratico ma soprattutto per non lasciarli soli nella difficoltà.”

Se vuoi diventare anche tu un nostro accompagnatore, o necessiti di essere accompagnato, contattaci: